Per prima cosa bisogna puntualizzare che esistono due criteri principali che occorre seguire prima della scelta vera e propria:
– criteri soggettivi: colori identici possono essere percepiti in maniere differenti agli occhi delle persone.
Per questo è importante seguire principalmente i propri gusti e non farsi influenzare completamente dalle tendenze, specie quando non convincono;
– criteri oggettivi: la resa dei colori varia moltissimo con il mutare della luce, sia naturale che artificiale.
Inoltre si deve considerare l’esposizione dei diversi ambienti, la quantità delle aperture e il loro orientamento, il periodo della giornata in cui si abitano e la durata di tempo in cui normalmente ci si trattiene.
In generale si può tenere presente che:
– se la stanza è orientata a nord disporrà di minor illuminazione e saranno più indicati i colori caldi (a partire dai gialli, ma anche di altre tonalità, come si vedrà), mentre se è rivolta a sud possono andare bene anche tinte neutre e fredde; per l’esposizione ad est vanno bene toni chiari non freddi; per quella ad ovest si può preferire una palette con dominante fredda.
– per i locali più frequentati e per più tempo di seguito sono applicabili colori chiari, che tendono a stancare di meno. Le tinte insolite vanno bene per gli ambienti meno frequentati; quelle molto accese o scure possono avere un ruolo attivo nell’arredamento, sottolineando variazioni architettoniche come cornici, pilastri, colonne o nicchie. Sono d’effetto anche giochi di colori forti su porzioni di pareti;
– i locali illuminati con luci fluorescenti si riequilibrano con una sfumatura calda; le luci incandescenti permettono anche colorazioni fredde. Le luci alogene tendono al bianco e per questo permettono qualsiasi tipo di colorazione.
Criteri generali di applicazione
Per dire se un colore è adatto ad un ambiente, si deve considerare anche l’uso a cui è destinato. I colori, infatti, possono influire in maniera determinante sugli stati d’animo e quindi essere in grado di ostacolare o conciliare l’attività che vi si svolge.
Bianco: aggiungendo una punta di colore al bianco base si ottengono “bianchi sporchi” sul beige, miele, sul biscotto (caldi), oppure sui toni del ghiaccio e della carta da zucchero (freddi). Vengono considerati comunque neutri perché danno uniformità all’ambiente. Vanno bene per tutti gli ambienti.
Nero: è sconsigliabile a tutta parete, ma può servire per sottolineare dettagli (cornici, modanature, ecc.). Anche il grigio antracite (freddo) e l’ebano (caldo) fanno parte della gamma.
Grigio: in questo momento va di moda e può avere sfumature fredde (con una punta di blu) e calde (con punte di rosso e giallo). Per la cucina è più indicato in questa varietà.
Giallo: le tonalità fredde si sposano bene con i grigio-azzurri. Stimola la concentrazione e la socievolezza, quindi è perfetto per uno studio o per un soggiorno.
Rosso: ha un effetto potente sull’umore e trasmette molta energia: è meglio usarlo in ambienti in cui non si rimane a lungo (potrebbe innervosire). Vanno di moda le tonalità brillanti. Ottimo anche per la cucina, se non usato per tutte le pareti.
Rosa: si utilizza a parete in tonalità morbide che vanno dal rosa antico al salmone; in tonalità pastello si applica su superfici parziali o su dettagli. In tonalità lilla è adatto per il soggiorno.
Terre: fanno parte di questa categoria le ocre rosse, il corallo, la ruggine, il terracotta. Se si sceglie una sfumatura sul marrone si può creare un “effetto boiserie”, limitandola solo ad alcune pareti.
Blu: rilassante, va dedicato prevalentemente alle camere da letto.
Verde: è un colore neutro (né caldo, né freddo) ed è molto rilassante e riequilibrante.